Prendendo la strada provinciale n.4 che da Piazza Armerina porta a Valguarnera, si imbocca, al km.5,321, la provinciale per Enna attraversando la zona del borgo di Grottacalda.
Sotto l’ultimo viadotto che supera la vallata tra il massiccio collinare di Grottacalda e quello di Ramata, sono dei grandi campi declivi, in parte coltivati a cereali e in parte lasciati a pascolo, attraversati da un gradino morfologico di arenaria che prosegue a nord verso il tratto collinare del lago di Pergusa. Questo insieme roccioso è disseminato di grotte, anfratti e ripari che hanno potuto costituire l’habitat naturale di uomini preistorici a ridosso dell’altra grande comunità vissuta nelle immediate adiacenze del lago di Pergusa.
Nella zona di Ramata non è presente ceramica di alcun tipo (se si eccettua una piccola zona di circa 10 m. di diametro a ridosso della cosiddetta Grotta 3 dove, probabilmente per la presenza di una abitazione, si è osservata ceramica basso-medievale fino al XIX sec.).
I frammenti osservati in superficie e in prossimità di alcune grotte (la n.1 e 2 e poi della n.3) sono di tipo litico: strumenti su scheggia di selce e quarzite oltre a svariati frammenti residui di lavorazione dei ciottoli. è stata rinvenuta una notevole quantità di raschiatoi, punte e lame a dorso, grattatoi lunghi, un grosso ciottolo di quarzite con segni di percussione e una pietra da macina. Varia è la tipologia dei frammenti a cominciare dalla loro grandezza. Ad un primo esame l’industria litica di Ramata, sembra del tipo epigravettiano finale, deponendo dunque per l’attribuzione al Mesolitico.
Sito Web realizzato in collaborazione
con la Provincia di Enna e presentato
alla BIT di Milano 2009.
con la Provincia di Enna e presentato
alla BIT di Milano 2009.