Festa di San Filippo
Nel I secolo, secondo la tradizione più accreditata, giunse ad Agira il taumaturgo siriaco Filippo, rappresentante della chiesa di Gesù Cristo, inviato dal Pontefice, con il compito di evangelizzare la popolazione.
Qui scaccia i demoni e compie una serie di miracoli. Le scritture più antiche riportano, con ampiezza di particolari, alcuni dei miracoli compiuti dal Taumaturgo in Agira quando era in vita: Il 12 maggio del 103, dopo aver celebrato la Messa e dati gli ultimi avvertimenti, si coricò nel sepolcro che gli era stato preparato da Belisario e, pronunciando per ultime le parole «Haec est requies mea, in saecula saeculorum», spirò, tra la commozione degli astanti,tenendo nella mano sinistra il prezioso «libro divino», che venne sepolto con lui, e restandogli il braccio destro alzato in segno di benedizione.
Filippo, che ancora in vita aveva ottenuto da Dio di potere preservare Agira «da guerra, fuoco, peste, fame e terremoto», si trovava già nel suo letto di morte quando arrivò da Palermo un religioso, certo Eusebio, per essere guarito dai suoi mali: egli pregò con fede presso la salma e, dopo avere visto, assieme ai presenti, che il Santo fece il segno della Croce con la mano sinistra dove teneva il suo libro, guari. Molti sono i miracoli fatti dal Santo dopo la sua morte.
Tutti gli anni il 12 di maggio il Santo protettore di Agira viene venerato con una festa paesana, la statua del Santo viene trasportata per tutte le vie del paese insieme all'Arca che contiene le sue reliquie. La tradizione si ripete anche nel mese di agosto in modo da dare la stessa possibilità a tutti gli emigrati che annualmente in quel periodo ritornano nel paese d'origine.
Presepe Vivente
Presepe vivente, a cura dell'associazione regionale" Amici del Presepe" di Agira, si snoda per le vie del paese la notte di Natale.
La manifestazione, per l'impeccabile organizzazione e il grande coinvolgimento delle comparse, lo scorso anno ha vinto il 1° premio, quale migliore presepe vivente per la Sicilia orientale.
Le magiche atmosfere natalizie, evocate da un folto numero di personaggi, cento in tutto, che indossano i panni dei protagonisti dell'Avvento di Cristo, richiamano l'attenzione di numerosi spettatori, pronti a vivere una notte d'incanto e ricca di emozioni.
Tra le vie più antiche di Agira, odori, colori e figure di altri tempi: massaie, gruppi di bambini che giocano e di anziani che si scaldano attorno a un fuoco, ma anche fabbri e falegnami, all'interno di piccole capanne.
Nessuno di questi sembra prestare molta attenzione all'uomo che ha con s'è l'asinello su cui, stanca, viaggia Maria. Entrambi alla ricerca di un luogo, al riparo in cui far nascere il loro bambino. Percorrendo la via lunga e ripida, si fermano ai piedi dell'antico castello.
All'improvviso un bagliore richiama l'attenzione di uomini e donne che lasciano le loro case, escono attoniti e magicamente attratti. Tre Re Magi salutano la nascita del Messia portandogli doni.
Quello di Agira è tra i più coinvolgenti presepi di Sicilia.
Nel I secolo, secondo la tradizione più accreditata, giunse ad Agira il taumaturgo siriaco Filippo, rappresentante della chiesa di Gesù Cristo, inviato dal Pontefice, con il compito di evangelizzare la popolazione.
Qui scaccia i demoni e compie una serie di miracoli. Le scritture più antiche riportano, con ampiezza di particolari, alcuni dei miracoli compiuti dal Taumaturgo in Agira quando era in vita: Il 12 maggio del 103, dopo aver celebrato la Messa e dati gli ultimi avvertimenti, si coricò nel sepolcro che gli era stato preparato da Belisario e, pronunciando per ultime le parole «Haec est requies mea, in saecula saeculorum», spirò, tra la commozione degli astanti,tenendo nella mano sinistra il prezioso «libro divino», che venne sepolto con lui, e restandogli il braccio destro alzato in segno di benedizione.
Filippo, che ancora in vita aveva ottenuto da Dio di potere preservare Agira «da guerra, fuoco, peste, fame e terremoto», si trovava già nel suo letto di morte quando arrivò da Palermo un religioso, certo Eusebio, per essere guarito dai suoi mali: egli pregò con fede presso la salma e, dopo avere visto, assieme ai presenti, che il Santo fece il segno della Croce con la mano sinistra dove teneva il suo libro, guari. Molti sono i miracoli fatti dal Santo dopo la sua morte.
Tutti gli anni il 12 di maggio il Santo protettore di Agira viene venerato con una festa paesana, la statua del Santo viene trasportata per tutte le vie del paese insieme all'Arca che contiene le sue reliquie. La tradizione si ripete anche nel mese di agosto in modo da dare la stessa possibilità a tutti gli emigrati che annualmente in quel periodo ritornano nel paese d'origine.
Presepe Vivente
Presepe vivente, a cura dell'associazione regionale" Amici del Presepe" di Agira, si snoda per le vie del paese la notte di Natale.
La manifestazione, per l'impeccabile organizzazione e il grande coinvolgimento delle comparse, lo scorso anno ha vinto il 1° premio, quale migliore presepe vivente per la Sicilia orientale.
Le magiche atmosfere natalizie, evocate da un folto numero di personaggi, cento in tutto, che indossano i panni dei protagonisti dell'Avvento di Cristo, richiamano l'attenzione di numerosi spettatori, pronti a vivere una notte d'incanto e ricca di emozioni.
Tra le vie più antiche di Agira, odori, colori e figure di altri tempi: massaie, gruppi di bambini che giocano e di anziani che si scaldano attorno a un fuoco, ma anche fabbri e falegnami, all'interno di piccole capanne.
Nessuno di questi sembra prestare molta attenzione all'uomo che ha con s'è l'asinello su cui, stanca, viaggia Maria. Entrambi alla ricerca di un luogo, al riparo in cui far nascere il loro bambino. Percorrendo la via lunga e ripida, si fermano ai piedi dell'antico castello.
All'improvviso un bagliore richiama l'attenzione di uomini e donne che lasciano le loro case, escono attoniti e magicamente attratti. Tre Re Magi salutano la nascita del Messia portandogli doni.
Quello di Agira è tra i più coinvolgenti presepi di Sicilia.
La manifestazione del 24 dicembre è preceduta dalla novena natalizia e da diverse altre iniziative, tra cui l'annullo postale raffigurante il presepe vivente.
Venerdì Santo
Durante la settimana Santa, ad'Agira è tradizione rivivere il rito della morte e della resurrezione di Gesù Risorto. Il rito ha inizio il Giovedì Santo nella Chiesa Reale Abbazia "con la tradizionale lavanda ai piedi" e la Chiesa di San Pietro "con la benedizione e distribuzione del pane.
Il Venerdì Santo, prosegue con la processione "a Gesù Cristo morto accompagnato dalla Madonna addolorata", sfilando per le vie del paese fino al raggiungimento del Calvario. Dove viene celebrata una piccola funzione, da li si ritorna nella parte alta del paese.
La Domenica di Pasqua giorno della Resurrezione, Gesù Cristo Risolto viene trasportato tutta l'intera giornata per le vie del paese, la giornata si conclude nel pomeriggio con il fatidico incontro con la Madonna in Piazza Roma.
Carnevale
Il Carnevale ad Agira negl'anni 80 era diventato un avvenimento che tutti gli agirini aspettavano, per potersi sbizzarrire nella creazione di maschere e carri allegorici.
All'inizio sono state le scuole materne a sfilare in gruppi per le vie di Agira, ma con l'andar del tempo anche gli adulti sono stati coinvolti, formando diversi gruppi che annualmente si davano battaglia per ben figurare, diventando cosi una vera e propria tradizione, un momento sentito pieno di svaghi, giochi e lazzi e che richiamava anche curiosi dei paesi vicini.
La tradizione viene mantenuta ancora oggi, ma la manifestazione si svolge in tono minore rispetto al passato.
Durante la settimana Santa, ad'Agira è tradizione rivivere il rito della morte e della resurrezione di Gesù Risorto. Il rito ha inizio il Giovedì Santo nella Chiesa Reale Abbazia "con la tradizionale lavanda ai piedi" e la Chiesa di San Pietro "con la benedizione e distribuzione del pane.
Il Venerdì Santo, prosegue con la processione "a Gesù Cristo morto accompagnato dalla Madonna addolorata", sfilando per le vie del paese fino al raggiungimento del Calvario. Dove viene celebrata una piccola funzione, da li si ritorna nella parte alta del paese.
La Domenica di Pasqua giorno della Resurrezione, Gesù Cristo Risolto viene trasportato tutta l'intera giornata per le vie del paese, la giornata si conclude nel pomeriggio con il fatidico incontro con la Madonna in Piazza Roma.
Carnevale
Il Carnevale ad Agira negl'anni 80 era diventato un avvenimento che tutti gli agirini aspettavano, per potersi sbizzarrire nella creazione di maschere e carri allegorici.
All'inizio sono state le scuole materne a sfilare in gruppi per le vie di Agira, ma con l'andar del tempo anche gli adulti sono stati coinvolti, formando diversi gruppi che annualmente si davano battaglia per ben figurare, diventando cosi una vera e propria tradizione, un momento sentito pieno di svaghi, giochi e lazzi e che richiamava anche curiosi dei paesi vicini.
La tradizione viene mantenuta ancora oggi, ma la manifestazione si svolge in tono minore rispetto al passato.
Viaggio attraverso gli antichi sapori
Da alcuni anni a questa parte la prima domenica di agosto, nel Quartiere Rocche si celebra la manifestazione "Passeggiando lungo la nostra storia". Manifestazione caratterizzata dall'esposizione sia di oggetti del passato che prodotti artigianali del presente.
Nell'edizione del 2002 anticipata al mese di giugno è stato aperto al pubblico un interessante edificio storico all'interno del quartiere, che si pensa essere stata un'antica Moschea Araba "documenti e foto potete trovarle sul sito Agira.org".
Un critica per l'organizzazione la data troppo anticipata che ha penalizzato gli emigrati Agirini, che sono di solito presenti dopo la prima quindicina del mese di luglio.
Nell'edizione del 2002 anticipata al mese di giugno è stato aperto al pubblico un interessante edificio storico all'interno del quartiere, che si pensa essere stata un'antica Moschea Araba "documenti e foto potete trovarle sul sito Agira.org".
Un critica per l'organizzazione la data troppo anticipata che ha penalizzato gli emigrati Agirini, che sono di solito presenti dopo la prima quindicina del mese di luglio.